Avolte è sufficiente un particolare che attiri
l’attenzione – un profumo sottile, lo
sguardo obliquo di un gatto, una foglia caduta
– per ricevere un regalo.
Si tratta di un piccolo squarcio nel quotidiano
più ordinario, ma apre spiragli da indagare, sui
quali indugiare.
È la luce che rende chiaro questo piccolo miracolo
e la voce narrante, in prima o in altra
persona, la utilizza con cura per rendere frementi
i suoi racconti, scritti con un’originale
prosa poetica. Essa serve per introdurre il lettore
in storie avvolte da un alone di sogno e la
scrittura è impetuosa, ma rarefatta, raffinata,
ricercata.
E, quando l’ombra si dissipa, rivela, attraverso
intuizioni improvvise, soluzioni altrimenti invisibili,
strade possibili, finali a sorpresa.