Indagare lo sviluppo e le vicende delle organizzazioni di massa fasciste e in particolare dell’Opera Nazionale Dopolavoro significa scoprire i sistemi di significati, gli ideali sociali e individuali, le rappresentazioni simboliche che il regime fascista intese veicolare, in Valle d’Aosta come nel resto d’Italia, attraverso una fitta rete di eventi, relazioni e attività sociali, nei quali il “tempo libero” fu sistematicamente strutturato in modo da permeare le masse di questi ideali e significati, contribuendo a forgiare “l’uomo nuovo”, incarnazione di quella “religione civile” che il fascismo voleva essere per gli italiani. Nella Provincia di Aosta la parabola dell’OND non fu molto diversa da quella delle altre Province italiane. Tuttavia, nel tracciare un quadro locale delle tante attività e della rilevanza assunta dal Dopolavoro, emergono le peculiarità dell’area valdostana, in particolare nel confronto con il Canavese, in termini di aderenti e distribuzione territoriale delle sezioni, così come si delineano le mutevoli risposte ai richiami dell’OND dei diversi gruppi sociali (contadini, operai, borghesi...) e si possono tratteggiare, seppur marginalmente, alcuni aspetti del consenso locale verso il regime. Da questa ricostruzione del percorso dell’OND in Valle d’Aosta e della partecipazione dei valdostani alle sue attività ricreative e culturali affiora un quadro ricco e complesso di idee, eventi, personaggi e cronache di vita collettiva che contribuiscono a comporre il variegato mosaico di un periodo storico tanto tortuoso quanto essenziale per la memoria collettiva dei valdostani.
Claudio Brédy, Fascismo, consenso e organizzazioni di massa In Valle d’Aosta, Aosta 2016. Pp. 320, 40 ill. b-n, € 20,00, Isbn 978-88-7637-200-1